Da Romanzi di coppia: Il bisogno primario
Procediamo ora con un altro interessante punto trattato nel libro "Romanzi di Coppia" il dott. Rapaggi ci dà una definizione del bisogno primario.
Nicoletta
Definizione
Per
capirci, definisco bisogno primario quella pulsione che pretende
di essere soddisfatta prima di tutte le altre, in un dato momento
della vita.
Ho
sottolineato “pretende” perché si tratta della ricerca di una
scarica che è mossa dall'energia naturale di quella persona. Essendo
la pulsione precedente qualunque elaborazione mentale, se la scarica
non raggiunge il suo obiettivo è solo quando e perché gli viene
frapposto un ostacolo più potente.
In questo caso però la
pulsione non scompare ma continua a cercare la strada percorribile
più breve, automaticamente come fa un fulmine, nonostante la
probabilità di causare alla persona dei danni che possono anche
essere ingenti, sia a livello psichico che a livello fisico.
E'
come se si volesse fermare il corso di un fiume con una diga: per un
po' si potrebbe riunire l'acqua in un certo invaso, ma poi bisogna
trovarle uno o più sbocchi, altrimenti l'acqua li trova da sé, con
la sua forza cieca, invadendo, sommergendo e anche danneggiando ciò
che incontra.
Per
esempio se la bimba piccola vuole essere nutrita e la mamma le mette
sul tavolo del cibo poi si gira e va a sbrogliare gli affari suoi, è
probabile che la bambina, dopo un primo assaggio, si metta a
piangere. Sarebbe il suo modo per attirare l'attenzione, per dire
alla mamma che il cibo senza coccole, o almeno un po' di
considerazione, vale poco. Se vale poco basta un assaggio, basta il
minimo per sopravvivere.
Proprio quel che “pensa” l'inconsio
dell'adolescente nella prima forma di anoressia.
Soddisfare
il bisogno primario è indispensabile all'equilibrio della persona.
Un'obiezione
che mi viene fatta di frequente nei seminari è se bisogna soddisfare
anche i bisogni primari negativi. Per esempio, non solo mangiare o
far sesso ma anche ferire o uccidere.
La legge naturale prevede
l'aggressività al fine della sopravvivenza, non per mero sadismo. Le
distorsioni psichiche dell'essere umano, derivanti dalla
consapevolezza della morte e dei suoi corollari, quindi dalla paura e
dalle angosce, hanno trasformato la necessità di difendersi da
pericoli reali in complicate fantasie di essere indifesi di fronte a
fantasmatici nemici. Ne è derivata la necessità di precederli,
ferendo e uccidendo le loro proiezioni in modo fisico, o psicologico,
o simbolico.
Questi sono gli ostacoli che l'essere umano mette,
involontariamente, tra la necessità di soddisfare una pulsione
naturale e la sua libera scarica effettiva.
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