giovedì 18 ottobre 2012

un consiglio utile dal testo "romanzi di coppia" - L'uso strategico del quaderno


Questo nuovo post intende dare un consiglio validissimo estrapolato dal testo "Romanzi di coppia" del dott. A. Rapaggi. Certamente si rivelerà molto utile per tutti coloro che intendono intraprendere la strada di psicoterapeuta.Auguro, pertanto, una buona lettura.

Nicoletta

L'uso strategico del quaderno
I miei allievi sanno quanto mi prema che un professionista impari ad usare il quaderno (oggi migliorato di molto dal suo sostituto elettronico).
Il quaderno, o meglio il computer, ha la funzione iniziale di raccogliere le informazioni della psicodiagnosi, test compreso.
Contiene le impressioni che l'analista ricava dai primi colloqui, e la sua diagnosi.
Ha una parte iniziale in cui è suggerita la soluzione psicoterapeutica ritenuta ottimale, e quella, a volte differente, che ha accettato il/la paziente. Con tutti i dettagli necessari.
Raccomando che questa parte sia curata, ragionata, stesa in più momenti.
Con il computer è diventato più facile ritornare su una riflessione, aggiungere, correggere, cercare riferimenti teorici, trovare dei precedenti e fare associazioni successive.
Personalmente alterno l'uso dei due strumenti, preferendo il quaderno per la strategia generale e il computer per l'analisi dei sogni o per racconti complessi. Ma per semplicità ora parlo del quaderno lasciando che ognuno intenda lo strumento che preferirà usare.
Una volta iniziate le sedute, il quaderno non deve trasformarsi in mero raccoglitore di sogni e racconti del paziente.
Se l'analista si limita a scrivere, cioè a riprodurre quello che gli dice il paziente, il quaderno diventa un ostacolo all'analisi anziché un aiuto. In questo senso avrebbero ragione quei colleghi che preferiscono farne a meno. O quei colleghi che, usando mettersi in poltrona di fronte al paziente, lo ritengono utile a distrarre lo sguardo.
Il quaderno invece assume la sua vera utilità quando contiene:
  • la psicodiagnosi, completa di test;
  • l'obiettivo della cura:
  • la strategia che si ritiene più utile seguire e le verifiche periodiche della sua validità;
  • eventuali strategie alternative in presenza di cambiamenti, anche dovuti ad eventi esterni imprevisti;
  • l'elenco dei meccanismi di difesa più utilizzati e/o abusati dal paziente;
  • la frequenza del ritorno dell'argomento ritenuto centrale e le associazione ad esso collegate;
  • le verifiche dei momentanei regressi sintomatici;
  • l'andamento del transfert;
  • le riflessioni autoanalitiche del controtranfert;
  • i miglioramenti consolidati;
  • la strategia finale per l'accompagnamento progressivo al distacco consapevole.



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