sabato 24 novembre 2012

Da Romanzi di Coppia: La posizione della testa rispetto al tronco


Oggi inseriamo un altra parte del libro romanzi di coppia del dott. Rapaggi.
è un primo indice che ci può descrivere l’atteggiamento relazionale: come il soggetto ha vissuto l’ambiente formativo, rispetto al proprio carattere di base e che schema ha fatto proprio. 

La testa è la sede del cervello e delle sue attività, consce e inconsce, e con la sua posizione può indicare ciò che il soggetto prova e pensa, ovvero che atteggiamento ha in quel momento, nei confronti degli altri.

Dalla nostra osservazione dedurremo se la persona davanti a noi è felice, rassegnata, addolorata, arrabbiata, serena, orgogliosa, sfidante, curiosa, seducente, accattivante, manipolatoria, eccetera.

Facciamo alcune immaginarie foto e commentiamole:
una posizione rassegnata non ha energia e tende a penzolare verso il basso, sia a destra che a sinistra;
una posizione addolorata ha più energia e guarda dentro di sé, leggermente basso-laterale in una personalità introversa, mentre tende leggermente in avanti in una estroversa;
la posizione di una persona arrabbiata, non depressa, è decisamente verso l’esterno-alto, anche se la rabbia vuole solo essere manifestata , che ci si prepari o no; in ogni caso non può che trattarsi di una testa rigida;
serenità corrisponde a testa rilassata ma energetica, pronta ad ogni reazione ma senza la fissità della previsione;
l’orgoglio determina una posizione con la mascella leggermente avanti-alta;
una persona sfidante mostra il viso in avanti, con la mascella decisamente alta e un eccesso di tensione negli occhi;
la caratteristica che contraddistingue la curiosità è quella di una posizione leggermente piegata a destra o a sinistra;
anche la seduzione induce la testa a piegarsi su un lato, ma in modo più morbido e con il sorriso sulle labbra;
la volontà manipolatoria piega la testa più in avanti che di lato, un po’ come per sedurre, ma si disegna un sorriso forzato che non riesce a nascondere la rigidità dell’aggressore.

Ovviamente ognuna di queste posizioni deve trovare conferma in altre parti del viso e del corpo, anche quando i segnali sono discordanti tra loro, perché anche questo dato ci parla della personalità. 

La discordia dei segnali fisici denuncia uno stato conflittuale, una nevrosi la cui gravità è proporzionale sempre alle contraddizioni che si leggono sul corpo. 
Quindi anche la discordanza nei segnali del corpo va letta con metodo, perché deve portarci a rinforzare conclusioni diagnostiche sull’equilibrio della personalità nel suo insieme e sullo stato emotivo del momento.

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