mercoledì 28 novembre 2012

Psicoanalisi e tecnologia

In margine al convegno di Bologna su "Perversioni e nevrosi nella relazione di coppia", partirei con due osservazioni.
La prima riguarda la difficoltà che abbiamo noi psicologi e psicoanalisti ad utilizzare la tecnologia. Con qualche eccezione, che infatti è risaltata anche in questo caso, la platea è rimasta impotente mentre Roberto Losso tentava di mandare il suo video-messaggio da Buenos Aires. La sua voce era incerta e interrotta a causa delle interferenze e non  riusciva a farci capire le parole.
Ad un certo punto si è riusciti a trovare la soluzione per merito di quelle famose eccezioni di psicologi un po' più in confidenza con internet e skype. 
Ovviamente gli organizzatori del convegno hanno preso provvedimenti: si sono fatti promettere dal dottor Losso che spedirà all'Istituto Mosaico Psicologie la relazione scritta, all'inizio del prossimo anno ("il tempo per scriverla bene..). 
Anzi, hanno fatto di più, organizzando una lezione magistrale con la sua presenza nel mese di maggio 2013.
Direi che la scienza umanistica sia riuscita addirittura a mettere a frutto l'handicap sofferto nei confronti della tecnologia. 
Anche se, potrà obiettare qualche partecipante, durante la presentazione mattutina del direttore la tecnologia era riuscita a fare due o tre sgambetti brucianti, costringendolo a tentativi di riagganciarsi alle varie fasi di sviluppo della personalità partendo da punti anche distanti tra loro. E non va dimenticato che la sua presentazione è stata di fatto sospesa proprio sul punto più interessante.
La seconda osservazione riguarda un'altra tecnologia, che noi conosciamo molto meglio e alla quale ci siamo adattati da tempo: la scrittura su computer, la trasformazione degli scritti in lettere elettroniche (e-mail, messaggi su social network) e la possibilità di editare libri. Se non ci fosse questa i vari congressi e convegni avrebbero ben poco peso.
Dunque, ciò che non è stato chiesto e spiegato durante il convegno può essere chiesto in questa sede, attraverso il blog. 
Per evitare che rimanga uno scontento e che invece tutti sentano di avere guadagnato un punto nella loro formazione.








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