lunedì 3 dicembre 2012

Romanzi di Coppia: la lettura del corpo - gli occhi


Oggi prendiamo dal libro del dott. Rapaggi il paragrafo riguardo la lettura del corpo sugli occhi.

Gli occhi sono la parte più espressiva del viso, la più direttamente collegata alla psiche, sia per la loro vicinanza fisica al cervello, sia per la loro trasparenza, sia perché incaricati di portare la maggior parte d’informazioni. 

Insomma non è solo un detto popolare che siano lo specchio dell’anima, cioè della psiche.
Nelle considerazioni e negli schemi che seguiranno i termini “maschile” e “femminile” si riferiscono a degli stati psicologici, non alle persone “maschi” e “femmine”.


Consideriamo ora tre aspetti:
  1. se vedere e osservare è l’attività tipica degli occhi, possiamo dire che attraverso gli occhi dell’analista gran parte dei messaggi corporei del paziente si svelano automaticamente;
  2. ogni persona vede il mondo esterno attraverso uno schermo su cui possiamo immaginare che siano contemporaneamente proiettati i propri sentimenti, i propri conflitti e le proprie resistenze; per conseguenza ogni persona vede il mondo esterno in modo non obiettivo;
  3. anche gli occhi rispettano la legge della differenza tra destra e sinistra.

In seguito a quest’ultimo punto diciamo che l’osservazione degli occhi viene fatta meglio se lo psicoterapeuta pone una mano come linea immaginaria di divisione tra l’occhio destro e quello sinistro del soggetto, ovvero se copre uno dei suoi occhi, escludendo dal suo campo visivo le altre parti del viso che sta guardando.

Come ho scritto prima, quando si osserva un individuo adulto si valutano l’equilibrio tra le due parti e l’energia di ognuna. 
In questo caso, la differenza tra i due occhi segnala il grado di equilibrio tra il destro e il sinistro, mentre ogni occhio mostra all’osservatore quanta energia viene impiegata per comunicare, e se la comunicazione è positiva, negativa o nascosta.


Guardiamo per primo l’occhio sinistro.

Poiché secondo la teoria di cui abbiamo parlato prima, pare che l’occhio sinistro sia espressione del legame con il femminile, ipotizziamo che ci possa dare indicazioni sulla prima parte della vita del soggetto, in quelle che la psicoanalisi chiama fase orale e fase anale, cioè degli stati in cui è determinante il rapporto con la madre.


Il simbolismo femminile sarebbe espresso sia nel senso di canale ricettivo, capace di rivivere l’affettività dei momenti d’interiorizzazione, sia come valvola psicologica di chiusura necessaria a trattenere: una difesa rispetto al distacco e alle conseguenti angosce di separazione. 

Se dunque l’espressione dell’occhio sinistro è tranquilla, possiamo dedurre che quella persona è stata cresciuta in un ambiente amorevole e soprattutto sicuro, che ha confermato il suo diritto di essere così come natura l’ha fatta, di vivere e di avere quella certa tendenza naturale. Un ambiente che non le ha fatto subire il trauma costante della previsione di un pericolo sempre in agguato, né sporadici episodi di vero abbandono, né situazioni comunque scompensanti.


Lo schermo immaginario, che abbiamo ipotizzato essere davanti ai suoi occhi, è quasi limpido, non deforma troppo la realtà con angosce interiori.

Al negativo l’occhio sinistro può rappresentare:
  • la previsione negativa, l’ansia che la madre si allontani in qualunque senso, e per estensione del concetto, l’ansia che una persona o una situazione sicura venga a mancare;
  • un’ombra paranoica, la fantasia che l’ambiente sia minaccioso e l’angoscia di non riuscire a contrastarlo;
  • l’interiorizzazione di uno o più comandi di adattamento ad una condizione molto diversa da quella naturale;
  • un lutto, una perdita reale non ancora elaborata.
Tornando al positivo diciamo che sarà difficile trovare un’espressione tranquilla nell’occhio sinistro e ipotizzare una mancanza d’energia nell’occhio destro, dal momento che una prima parte della vita vissuta nel modo giusto dovrebbe gettare le basi per un seguito altrettanto sereno.

L’occhio destro 
Salvo dunque traumi nelle fasi successive della formazione, l’occhio destro corrispondente al sinistro positivo che abbiamo immaginato prima, sarebbe altrettanto sereno.

Abbiamo detto che l’occhio destro rappresenterebbe l’elemento estrinseco, quello maschile, nel senso dell’energia che esce, che viene proiettata all’esterno, che viene simbolicamente eiaculata.
Sarebbe collocato, nella mappa della formazione psico-sessuale, nella fase edipica e fallica, quando il genitore di riferimento è il padre. 

Al positivo: il padre che sfida il maschio permettendogli di diventare un uomo forte e il padre che dà alla femmina le coordinate per arrivare al maschio adulto; questa condizione, come ho detto, darebbe luogo ad un occhio destro sereno.


Al negativo ci sono due complicazioni: 
  1. il figlio che vede nel padre la minaccia di una propria castrazione per l’amore e il desiderio che prova per la madre, e la figlia che si sente castrata, menomata nel suo tentativo di avere il padre; entrambe le condizioni dovrebbero dar luogo ad un occhio destro aggressivo;
  2. la figlia che si sente castrata in quanto priva del fallo che la legherebbe per sempre alla madre, evitandole l’angoscia da distacco e il figlio che si vede costretto a farsi sodomizzare dal padre per difendere il suo rapporto segreto con la madre, alla quale vuole restare legato per sempre per la stessa ragione di evitare l’angoscia del distacco; anche queste due condizioni dovrebbero dar luogo ad un occhio destro con espressione aggressiva.
Ma sia nel primo che nel secondo di questi casi, l’espressione aggressiva può essere palese o nascosta o negata.
  • L’espressione aggressiva palese ha l’occhio dilatato, a volte leggermente in fuori;
  • l’espressione aggressiva nascosta ha l’occhio destro rassegnato, privo di energia, depresso;
  • l’espressione aggressiva negata ha l’occhio vitreo, privo di emozioni, cinico.
L’equilibrio tra l’occhio destro e quello sinistro: per coloro che volessero approfondire questo argomento è possibile ordinare "Romanzi di Coppia" scrivendo a info@scuoladipsicodramma.com




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